FONDA sponsor al convegno “Myopiacare: la miopia non è una malattia”
Sono molte le persone che chiedono informazioni sulla maculopatia degenerativa, per questo abbiamo deciso di approfondire l’argomento nel nostro blog, trattandolo sotto diverse prospettive. In questa prima parte cerchiamo di descriverne le caratteristiche principali.
Identikit di un maculopatico: questo tema è stato trattato dal Dott. Ferdinando Avellis, oculista, nel primo modulo formativo di academia FONDA.
Cosa è la maculopatia e perché si chiama così?
La maculopatia, detta anche degenerazione maculare, è una patologia che colpisce la parte centrale della retina, chiamata macula, provocandone un’alterazione o una perdita della sua funzionalità.
“Quando ci si trova di fronte a un soggetto potenzialmente interessato da maculopatia, occorre analizzare i sintomi della degenerazione maculare che non sono – come si può pensare – solo una diminuzione della vista. Oltre al calo visivo ve ne sono altri, per esempio disturbi della percezione cromatica, una percezione visiva amputata o distorta, la comparsa di fotopsie (macchie scure) centrali o la Sindrome di Charles Bonnet”.
Il calo visivo può essere tanto progressivo, quanto improvviso e dipende dalla forma a cui la persona è soggetta. Esiste infatti una maculopatia secca o atrofica, tipica di un assottigliamento progressivo della retina centrale, e una forma più grave umida o essudativa caratterizzata da una evoluzione veloce.
Nelle forme essudative della maculopatia, la progressione di calo visivo è sicuramente più rapida mentre nelle forme atrofiche il calo visivo e la sua progressione è un processo molto più lento. “Questo calo visivo non è migliorabile con l’anteposizione di correzione ottica – spiega Avellis – si associa spesso a movimenti di rotazione del capo e si accompagna a severe difficoltà di riconoscere i volti, a seguire la linea di lettura e a mantenere l’orientamento spaziale.
In pratica il maculopatico non è più in grado di leggere, specialmente laddove i caratteri sono piccoli, come nei giornali, sulle confezioni dei prodotti, nei foglietti di istruzioni; può avere difficoltà a guidare un mezzo quando la luce è scarsa, così come riconoscere i volti o percepire il contrasto degli oggetti non esposti alla luce.
Attraverso alcuni test l’oculista è in grado di verificare la presenza di una maculopatia. L’area centrale di non visione è detta scotoma, o più comunemente macchia e si può definire come quel territorio di ridotta o assente percezione visiva più o meno esteso, più o meno continuo, più o meno consapevolmente percepito dal paziente.
Lo scotoma può essere centrale, periferico, paracentrale, emianoptico e scintillante – che ha delle caratteristiche leggermente diverse – e può presentare una localizzazione varia. È come un’amputazione del campo visivo centrale periferico o paracentrale caratterizzata da flash, da dentellature e spettri di fortificazione che possono precedere un attacco emicranico. Lo scotoma paracentrale può essere tipico della maculopatia delle forme atrofiche o di altre patologie.
Nelle forme avanzate di degenerazione maculare senile (AMD) gli oggetti possono apparire con una forma e un colore diverso dalla realtà. La persona ha difficoltà al buio, difficoltà nel passaggio dal chiaro a condizioni di luce scarsa, percezione di tremolii o lampi centrali e potrà accusare abbagliamenti.
“Di un maculopatico occorre considerare la sua età, il suo fototipo (ossia il colore dell’iride e della pelle), le malattie a cui è affetto e le sue abitudini voluttuarie (fumo, alcool)”. Questo perché, oltre alla degenerazione maculare legata all’età che può iniziare dai 55 anni e aumentare fortemente dopo i 75, è noto che avere un’alimentazione poco equilibrata, consumare bevande alcoliche, fumare e prendere troppo sole o condurre una vita sedentaria possano essere causa o accelerare lo sviluppo della patologia.
La maculopatia porta alla cecità? Non sempre.
La maculopatia senile (AMD), ossia quella legata all’età, non comporta la perdita completa della vista; diversa è, invece, la maculopatia diabetica, ossia quella forma che si manifesta in conseguenza del diabete, che può portare a una compromissione della visione centrale molto grave e irreversibile specie se associata a una degenerazione retinica (retinopatia diabetica). Esiste poi una forma causata dalla miopia, che indebolendo tutto l’occhio dà luogo a quella che viene definita maculopatia miopica. Infine, la maculopatia può avere anche caratteristica ereditaria e iniziare a manifestarsi in età giovanile o infantile.
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